martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 57 Un doloroso ritrovamento

Charlie

Quando tornai stavano apparecchiando tutti e cinque.
In silenzio e a testa bassa.
Carlisle era già arrivato e scese sorridendo.
Charlie, Alice mi ha detto la notizia. E' meraviglioso” mi venne incontro tutto sorridente.
Già finalmente rivedrò la mia bambina” esclamai entusiasta “Qui com'è la situazione?” gli chiesi poi sottovoce.
Lui si mise a ridacchiare.
Ho acchiappato i due galletti e gli ho fatto la predica. Ma Esme è talmente inferocita che per un po' non credo che avranno il coraggio di ricambiarsi nuovamente le camere” sorrise all'idea.

Carlisle

Non che approvassi, ma sapevo che i loro ormoni si erano scatenati e tenerli a freno sarebbe stato quasi impossibile.
Senza accorgermene mi fermai a fissare Edward. Lui sembrava perfettamente immune a tutto ciò eppure era il gemello di Alice.
Mi scappò un sospiro.
Stai pensando ad Edward, vero?” mi chiese Charlie mentre si apriva la birra che gli avevo allungato.
Già. Alla sua età dovrebbe avere gli ormoni che iniziano a spingerlo verso le ragazze. Insomma ormai ha quasi sedici anni eppure continua a evitarle come la peste.” sospirai preoccupato.
Probabilmente è solo molto timido. Non credo che le occasioni gli possano mancare. Con quegli occhioni verdi penso che faccia impazzire mezza scuola” commento Charlie ridacchiando.
Si spero proprio che sia solo questo il motivo” sorrisi amaro.
Ma dimmi, domenica prossima sono libero dai turni... andiamo a pescare?” gli chiesi per distrarmi, non serviva a nulla preoccuparsi.

Arrivò l'ora di pranzo e ci sedemmo a tavola. Stavamo ancora mangiando il secondo quando il cellulare di Charlie suonò.
Scusate, è l'ufficio” ci disse alzandosi per andare a parlare nell'altra stanza.
Quando lo vidi tornare era terreo.
Hanno trovato il corpo di Steven. Il ragazzino scomparso il Dicembre scorso.” annunciò con le lacrime agli occhi.
Chiusi gli occhi sentendo un gran dolore al petto. Speravamo tutti che fosse scappato di casa, erano mesi ormai che era sparito senza traccia.
Dove l'hanno trovato?” chiese Esme preoccupata come noi.
Nel bosco. ” sussurrò Charlie. “scusate non volevo rovinarvi il pranzo ma devo andare. Devo interrogare chi lo ha trovato e cercare di beccare il bastardo che lo ha rapito e ucciso” ci disse amareggiato.
Certo vai pure” gli rispose Esme accompagnandolo alla porta.
Quando fu uscito mi voltai a guardare i miei ragazzi. Steven aveva quindici anni ed era scomparso senza lasciare traccia. Tutti avevano ipotizzato e sperato che fosse fuggito di casa a causa di un brutto voto preso a scuola... ma il ritrovamento del suo corpo aveva spezzato anche l'ultimo barlume di speranza.
Per un attimo ripensai alle fughe di Edward e lo cercai con gli occhi ma lui era sparito.
Dov'è Edward?” chiesi preoccupato.
Non lo so era qui fino a un minuto fa” mi rispose Esme guardandosi in torno preoccupata come me.
Edward” chiamai ad alta voce.
Ovviamente non ci fu risposta. Non aveva ancora perso quel brutto vizio di non rispondere.
Veloce salì in camera e lo trovai alla finestra della sua stanza.
Stava guardando fuori con l'aria smarrita.
Edward. Che succede?” gli chiesi urlando ad Esme che lo avevo trovato per tranquillizzarla.
Lui mi guardò con gli occhi pieni di lacrime.
Quel ragazzo...” mormorò senza finire la frase.
Sono cose orrende Edward. Ma non sappiamo cosa sia successo, Charlie e la polizia indagheranno e troveranno il responsabile” gli dissi avvicinandomi.
E' stato Lui. E' sempre Lui. E continuerà a colpire... sempre. Non li fermeranno mai, Lui continuerà a cercarmi... ” mi rispose con un filo di voce mentre appoggiava la testa al muro come a sostenersi.
Edward tu sai chi è stato? ” gli chiesi stupito da quell'affermazione assurda.
Sono sicuro che sia Lui... Lui non si fermerà mai, e continuerà... continuerà... ” mormoro.
Lo guardai stupito. Edward era convinto che l'assassino di quel ragazzo fosse l'uomo o gli uomini che gli avevano distrutto la famiglia. Era una teoria decisamente bizzarra e probabilmente solo frutto delle sue paure. Ma se avesse avuto ragione?? Scartai subito l'idea, erano passati anni... era quasi impossibile fosse la stessa persona... senza contare che non c'era alcun collegamento... niente che potesse far pensare alla stessa mano.
Guardai il mio ragazzo. Tremava ed era evidente che stava per avere una altra crisi di panico. Ormai ne riconoscevo i segnali.
Non si fermerà mai... io sono suo e quando mi troverà farò la fine di quel ragazzo” mi disse singhiozzando “Ho paura Carlisle. Lui mi sta cercando... Lui vuole me.” continuò ma il suo sguardo era diventato vacuo, la sua voce roca e il corpo sembrava attraversato da una scossa elettrica.
Mi farà male, tanto male. Non voglio che mi tocchi, non voglio che mi trovi…” iniziò a gridare cercando di scappare.
Edward. Non avere paura. Sei al sicuro. Lui non ti troverà mai. Lui è lontano e tu sei al sicuro” cercai di calmarlo afferrandolo stretto e stringendolo a me. Ormai non potevo far altro che lasciarlo sfogare, il panico e la paura avevano avuto il sopravvento su di lui.

Dopo un ora Esme fece capolino nella stanza, Edward aveva smesso di singhiozzare ma non accennava a muoversi. Vicino a me continuava a farsi stringere traendo conforto dalla mia vicinanza.
Tutto bene?” chiese titubante.
Tutto a posto” risposi “Scendiamo dai tuoi fratelli?” gli chiesi accarezzandogli ancora una volta la testa.

Vai pure. Sto bene è tutto finito ” mi disse andando a sdraiarsi sul letto.
Ok. Però più tardi ti voglio vedere di sotto.” replicai autoritario pur sapendo che non avrebbe obbedito.
Infatti per tutto il giorno rimase chiuso in camera sdraiato sul letto con gli occhi persi in chissà quale mondo lontano e quali oscuri pensieri.

Scesi giù preoccupato. A ogni crisi sembrava ricordare di più e diventare sempre più insicuro. Iniziavo ad avere paura di quel comportamento.
Paura che quando avesse ricordato tutto quello successo non avrebbe saputo accettarlo e la sua mente sarebbe andata alla deriva trascinata da quel dolore che teneva nascosto perfino a se stesso.
E la cosa preoccupante era che lui aveva capito di sapere, di poter ricordare, ma non lo faceva travolto dalla paura.



Charlie

Andai sul luogo del ritrovamento del cadavere.
Era in uno stato terribile. Steven un tempo era stato un bel ragazzo dagli occhi verdi, che aveva affascinato le compagne di classe, ma adesso erano passati mesi e il corpo era irriconoscibile.
Solo il suo portafoglio con il documento rivelava la sua presunta identità oltre agli occhiali che giacevano lì vicino.
Il suo corpo era nudo e i vestiti abbandonati poco lontano.
Non aveva nulla indosso neanche le scarpe.
Stavano facendo le fotografie e cercando reperti quando gli occhi mi caddero su un gettone del luna park abbandonato lì vicino.
Lo raccolsi incuriosito. Era verde malgrado fosse ricoperto di fango e aveva un foro nel centro fatto con un trapano.
Iniziai a farmelo girare fra le mani studiandolo incuriosito. Dove lo avevo visto??
Non era la prima volta che vedevo un oggetto simile ma non sapevo dove cercarlo nella mia mente.
Stavo pensando quando Saimon mi chiamò, erano arrivati i genitori e dovevo andare a parlargli. Odiavo quella parte del mio lavoro e calandomi una maschera sul viso e sul cuore mi avviai al mio doloroso compito.

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