martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 51 Pace fatta?

Esme

Non riuscivo a capire che cosa era successo. Un pomeriggio di punto in bianco ritornarono a casa tutti silenziosi e da quel momento successe il finimondo.
Dovemmo mettere Edward a dormire nella camera da solo al posto di Emmett perché di notte si svegliava urlando e smaniando con vere e proprie crisi di panico non lasciando riposare Jasper, che s'infuriava con lui per quelle scenate notturne urlandogli di finirla e peggiorando così la situazione.
Ma cosa avesse scatenato quella reazione così violenta in Edward non fu mai chiaro.
Urlava di lasciarlo stare, di non fargli del male ma anche di non toccarlo. E quando lo svegliavamo scoppiava a piangere fra le braccia mie o di Carlisle senza dare una motivazione fino a quando non si riaddormentava esausto.
Ma la cosa preoccupante era che qualcosa aveva deteriorato i rapporti anche fra gli altri ragazzi.
Non facevano altro che litigare fra di loro. Sembravano tutti impazziti. Non andava mai bene nulla a nessuno e le rispostacce erano all'ordine del giorno per non parlare delle battute pesanti che si scambiavano davanti ai nostri occhi increduli.
Così stufi di quella situazione quella sera li convocammo nello studio.
Carlisle seduto alla scrivania con me vicino e loro cinque in piedi davanti.
Eravamo al limite della sopportazione e la situazione andava bloccata prima che degenerasse e ci scappasse di mano.

Allora adesso ci dovete spiegare che cosa sta succedendo fra di voi” gli disse il mio amore con un tono della voce duro che non ammetteva repliche.
Ma solo un silenzio imbarazzante seguì le sue parole.
Emmett. Che sta succedendo?” gli chiese allora direttamente.
Sapevamo che Emmett era incapace di mentire e il più ingenuo fra di loro.
Non lo so” farfugliò a testa bassa senza avere il coraggio di guardare noi o i suoi fratelli che lo fissavano attenti alle sue parole.
Sospirammo insieme. Era fin troppo palese che nessuno avrebbe parlato.
Facciamo così.” riprese allora la parola Carlisle “Non vogliamo sapere quello che è successo fra di voi o il motivo che vi ha spinto a comportarvi così. Ma adesso ci mettete tutti una pietra sopra e fate finta di niente e la finite una volta per tutte. Chiaro?! Il vostro comportamento deve cambiare e anche alla svelta. Non intendiamo più tollerare situazioni simili” e il tono di voce di mio marito non ammetteva repliche.
I suoi occhi si posarono su di loro uno per volta e tutti abbassarono la testa facendo un cenno affermativo.

Speravo che questo bastasse, ma non fu così.

I litigi continuarono, meno evidenti e più striscianti, fatti di battutine e frecciatine che vedevano le coppie di fratelli contrapposti con Emmett preso in mezzo che appoggiava a volte uno a volte l'altro.
E a nulla serviva sgridarli e punirli. Anzi il nostro intervento sembrava perfino peggiorare la situazione.


Alice

La vita si era fatta pesante e i rapporti sempre più tesi e dolorosi.
Vedere Jasper fare il galletto con qualsiasi ragazza respirante mi mandava fuori di testa e sapevo anche che Edward era offeso da morire con lui.
Anche perché i nostri cugini ci trattavano da bambini stupidi e soprattutto Edward era bersaglio di prese in giro a volte pesantissime che facevano male a lui e a me di riflesso. Dire che Jasper e lui si detestavano era veramente limitativo.
I nostri genitori ci avevano chiesto di far finta di niente, ma era difficile dal momento che nessuno di noi sembrava intenzionato a seppellire l'ascia di guerra. A complicare le cose tra di noi c'erano anche i litigi tra Rosalie che proteggeva Jasper sempre e comunque, ed Emmett che litigava con lei per proteggere quelli che considerava i suoi fratellini. Ma che esasperato, da quella situazione assurda e dal nostro legame, perdeva la pazienza spesso anche con noi.
Ogni occasione era giusta e gradita per farci i dispetti più assurdi. E adesso non ne potevo più. Iniziavo ad odiare le litigate e soprattutto odiavo vedere Edward stare male di notte. Non era difficile capire che il nostro comportamento lo feriva profondamente. Lui era molto più sensibile di tutti noi, molto più fragile ed esposto alle cattiverie gratuite che a volte ci scambiavamo ad occhi chiusi.
E poi c'erano i nostri genitori.
Ci avevano accolto tutti e cinque con grande amore e adesso noi li stavamo ripagando facendoli impazzire dietro ai nostri bisticci. Dovevamo smetterla e non c'era che un modo per mettere fine a questa situazione assurda.
Io avevo iniziato tutto ed io dovevo trovare il modo di concludere il tutto.

Così quel pomeriggio mi feci coraggio ed andai a cercare Jasper. Era il momento di affrontarlo e parlarci in maniera seria e se necessario ingoiare il mio orgoglio e chiedergli perdono.
Era da solo seduto sulle scale che leggeva un libro. Sembrava assorto e probabilmente non mi aveva visto avvicinarmi.
Posso parlarti?” gli chiesi gentilmente e titubante  sedendomi a fianco a lui, pregando che non mi mandasse via o che non mi rispondesse con la solita acidità che usava regolarmente nei miei confronti.
Lo vidi alzare la testa e sorridermi stupito. Probabilmente non si aspettava che gli volessi parlare e il mio tono gentile doveva averlo sorpreso. “Basta che non mi vuoi fare la predica come al solito.” mi rispose mettendosi sulla difensiva ma guardandomi con quegli occhi grigi che mi mandavano fuori di testa e un sorriso divertito sulle labbra.
Mi spiace Jasper. Devo chiederti scusa. Io mi sono comportata da stupida. Ho agito male nei tuoi confronti. Lo so che non dovrei controllarti e che sei libero di frequentare chi vuoi...” cercai di spiegare diventando rossa dall'imbarazzo.
Lo vidi alzare un sopracciglio stupito e poi ridacchiare appena “Alice mi stai dicendo che sei gelosa?” mi chiese incredulo.
Mi morsi le labbra e annui abbassando gli occhi per la vergogna mentre ero certa che le guance adesso stessero proprio prendendo fuoco. Come diavolo aveva fatto a capirlo era un mistero. Ero sempre stata attenta a non dimostrarlo, anzi ultimamente stavo proprio sulle mie evitandolo e tenendolo a distanza.
Lui allungò la mano, e mi tirò su il viso poi mi guardò negli occhi come a cercare di leggere il mio animo.
Tu sei gelosa sul serio!” affermò sicuro e stupito nel contempo da quello che doveva essergli apparsa una rivelazione inaspettata.
Si... cioè no!” risposi maledicendomi per la mia stupidaggine. Non volevo lo scoprisse, lui non doveva sapere quanto soffrissi dietro ai suoi comportamenti libertini, io volevo solo facesse la pace con Edward e con... me.
Non mi disse nulla guardandomi negli occhi per lunghi istanti assorto. Mi stavo già aspettando che scoppiasse a ridermi in faccia da un momento all'altro quando all'improvviso si sporse e appoggiò le sue labbra calde sulle mie, in un lento, dolce e casto bacio.
Jasper!” gli gridai sconvolta da quel gesto che avevo sognato per notti intere ma che non mi aspettavo assolutamente mentre balzavo in piedi come una molla e scappavo da lui terrorizzata dall'accaduto.



Rosalie

Un pomeriggio all'improvviso Jasper venne a parlare con me. Eravamo molto legati e dai suoi occhi tormentati capii che aveva bisogno di aiuto.
Io stavo parlando con Emmett ed avevamo appena deciso di rimetterci assieme.
Jasper, hai ferito Edward e ti sei dimostrato un vero farfallone” gli disse Emmett sghignazzando e scuotendo la testa quando sconcertato e titubante ci confidò del bacio scambiato con Alice poco prima e dell'interesse che pensava lei avesse per lui.
Era turbato il mio fratellino, turbato e... innamorato. Constatai con un sorriso radioso mentre con riluttanza lo costringemmo ad ammettere che gli sarebbe piaciuto provare a corteggiare Alice.
Se vuoi provare a conquistare Alice devi prima di tutto filare dritto con le altre ragazze, piantandola di corteggiarti tutte le più carine e poi sopratutto fare la pace con il gemello. Quei due sono legati a doppio filo. Puoi scordarti di lei finché Edward non ti perdona.” gli spiegò il mio orso che ormai li conosceva perfettamente.
Lo so. Me ne sono accorto. Sembrano vivere in simbiosi a volte. Sono così attaccati... Ma Edward è un osso duro. E' da quel giorno che non mi parla e mi tratta con freddezza. E poi non credo sia normale del tutto. ” lo vidi scuotere la testa esasperato.
Jasper. Ti assicuro che Edward è un bravissimo ragazzo e non è pazzo malgrado abbia qualche problema. Devi solo riuscire ad entrare dentro la corazza che si è costruito e farti accettare da lui. Guarda Charlie! Sono sei anni che lo conosce ed Edward continua ad evitarlo come la peste” gli rispose Emmett ridacchiando.
La vedo dura” rispose mio fratello “Non so proprio come fare” finii sconsolato.
Tu cerca di trattarlo bene, di essere gentile con lui e smettila di prenderlo in giro e dargli del pazzo o del demente. Il premio è Alice, non dimenticarlo” scherzò Emmett. “Io il mio premio l'ho già vinto” disse voltandosi e baciandomi con una dolcezza sorprendente per un ragazzo così forte e grosso.
E noi ti aiuteremo. Vero Emmett?” affermai sicura che ce l'avremmo fatta mentre abbassavo gli occhi per accarezzare il braccialetto di corda che mi aveva regalato in pegno d'amore. Ero sicura che Jasper non si sarebbe opposto, mi proteggeva ma mi aveva sempre lasciato la mia libertà e poi adesso avrebbe avuto bisogno del nostro aiuto se voleva conquistare Alice.
Da adesso in avanti sarebbe iniziata l'operazione conquista i gemelli


Alice

Non mi ero aspettata quel bacio da parte di Jasper ne tanto meno la sua comprensione, ma da quel giorno le cose iniziarono a cambiare in meglio mentre i litigi fra di noi si attutivano per la gioia dei miei genitori.
Con Jasper non ne parlammo più di quel bacio, facemmo entrambi finta di niente anche se spesso sentivo i suoi occhi posarsi sorridenti su di me ed io lo sognavo tutte le notti.
E con mio grande stupore il suo comportamento cambiò anche a scuola mentre iniziava a trattare con distacco e fastidio tutte le galline che gli scorrazzavano regolarmente intorno.
Sembrava un altro ragazzo. Serio e attento stava sulle sue riservando sorrisi e gentilezze solo a me, cercando nel contempo di evitare scontri con i miei fratelli e con Edward in particolare.
Sembrava cambiato... trasformato.
Ma avevo paura, non mi fidavo completamente di lui.
Avevo conosciuto un Jasper freddo e crudele che aveva fatto male ad Edward con le parole, e non potevo aprirgli il mio cuore... non fino a che Jasper mi avesse dimostrato di essere cambiato veramente.

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