Non
fu lui in effetti a rispondermi dal momento che probabilmente il
labbro gli bruciava.
“Si
è picchiato con Mel” spiegò Alice
contrita
Guardai
Edward sgranando gli occhi.
Non
era possibile.
Non
riuscivo a capire il motivo per il quale si sarebbe dovuto picchiare.
Edward si era da sempre fatto i fatti suoi escludendo tutto e tutti
dalla sua vita.
“Ma
che è successo?” gli chiesi controllando la bocca.
In
quel momento arrivò Emmett che si era attardato a salutare
una certa
Nicole.
“Ehi
fratellino che hai combinato? Sei andato a sbattere contro un
muro?” chiese ridacchiando e vedendo l'espressione contrita
del fratello.
“Emmett!!”
lo rimproverai. Ci mancava solo che iniziassero a litigare loro due.
“E'
stata colpa di Mel” continuò Alice “Mi
ha baciata e lui mi ha
difeso” disse orgogliosa.
“Cosa
ha fatto?” chiesi stupita.
Lei
abbassò la testa colpevole. Mentre Emmett sgranava gli occhi.
“Quel
viscido di Mel ti ha baciata?” disse furioso il mio orso
“E ha
picchiato Edward?” continuò facendo scrocchiare le
mani con fare
minaccioso.
“Adesso
calmati Emmett. Andiamo a casa e poi Alice ci racconterai
tutto”
dissi preoccupata.
Non
sapevo come destreggiarmi, era una situazione nuova. Mentre guidavo
non volò una mosca, tutti e tre sembravano diventati
improvvisamente
muti.
Una
volta a casa li feci sedere sul divano e affrontai la situazione
mentre medicavo il viso di Edward.
“Allora
inizia da capo Alice” la invitai. Edward aveva il labbro
spaccato
in due punti e mi spiaceva farlo parlare.
“Ecco
c'è Mel che è un po' che mi fa la corte. Io...
bhe insomma mi piace
che mi guardi e mi faccia i complimenti” mentre raccontava
era
diventata rossa mentre Edward guardava in alto sospirando chiaramente
contrariato “E' carino... e quando mi ha chiesto di diventare
la
sua ragazza gli ho detto di si” sussurrò guardando
il fratello dal
basso in alto imbarazzata.
Vidi
Edward sussultare... evidentemente non lo sapeva.
“E'
giusto Edward. Insomma sei solo tu che non vuoi una
fidanzata” lo
riprese Emmett.
Edward
lo fulminò con lo sguardo.
“Zitto
Emmett. Alice per favore vai avanti” la invitai curiosa.
“Bhe.
Non ho detto nulla ad Edward perché non volevo lo
allontanasse. A me
Mel piace” disse con l'aria colpevole “o almeno
piaceva”
sussurrò.
“E
lui l'ha scoperto e si è picchiato con Mel” dissi
guardando di
traverso Edward.
“No.
Io sono intervenuto perché l'ha baciata. Ahia”
aprii la bocca per
la prima volta lui, lamentandosi poi per il labbro.
“Edward
se stanno insieme è normale” intervenne Emmett
“io me le bacio
tutte” concluse fiero.
“Emmett!!!”
Lo rimproverai. Ci mancava solo insegnasse certe cose ai gemelli.
“Ma
io non volevo. Edward è intervenuto perché mi
sono spaventata. Io
non volevo baciarlo... o perlomeno non in quel modo. Le sue
mani...”
Alice non concluse la frase, scoppiando a piangere.
“Edward
ha visto che cercavo di allontanarlo e si è
intromesso” disse
guardando il fratello con occhi adoranti. “Mi spiace... mi
avevi
avvertito” concluse facendogli una carezza sul braccio.
“E
le hai buscate? ” chiese Emmett adesso vistosamente irato.
“Veramente
le ho anche date” sorrise lui portandosi poi il fazzoletto
sulle
labbra per asciugarsi il sangue uscito nuovamente.
“Oh
si.” intervenne nuovamente Alice “non ne
è uscito bene neanche
Mel” affermò fiera come se Edward avesse
fatto la cosa più bella
di quel mondo.
“Dammi
il cinque fratello. Hai fatto bene” disse Emmett alzando la
mano e
sbattendola contro quella di Edward a cui brillavano gli occhi per la
fierezza del fratello maggiore.
“Però...”
disse Alice guardando Edward con gli occhi bassi. “i
professori lo
hanno sospeso” disse guardandomi rattristata
“insieme a Mel” si
affrettò ad aggiungere.
Rimasi
lì a bocca aperta, senza fiato.
Lo
avevano sospeso! Oh cielo che figura pensai.
Loro
stavano con la testa bassa aspettandosi la mia sgridata ma qualcosa
dentro m'impediva di farlo.
Era
vero si era battuto … ma aveva protetto Alice.
D'altronde
la sospensione era una cosa seria... non potevo fare finta di
niente... andava punito... ma non da solo, decisi.
“Benissimo.
L'avete combinata grossa” gli dissi sforzandomi di fare
l'arrabbiata, mentre in cuor mio non lo ero affatto.
“Domani
visto che starai a casa... per punizione pulisci a fondo la camera
e i bagni. E tu signorinella quando torni da scuola prima di
studiare metti su una lavatrice e la stendi.” dissi.
Calò
un silenzio tombale e nessuno dei due ebbe il coraggio di protestare.
Solo Emmett scoppiò a ridere. “Domani mattina
mettiti la cuffietta
e il grembiule Edward. Così fai la femminuccia in
tutto”
Edward
si voltò a fulminarlo con lo sguardo e penso che solo la
paura di un
ulteriore punizione lo bloccò dall'avventarsi sul fratello.
“Emmett.
Visto che fai tanto il furbo, stasera lavi tu i piatti” dissi
furibonda verso di lui.
Lui
mi guardò a bocca aperta senza aver il coraggio di dire
nulla mentre
un risolino silenzioso apparve sulle labbra dei gemelli.
Ovviamente
ubbidirono in silenzio scontando le loro punizioni senza fiatare,
probabilmente avevano troppa paura di deluderci ulteriormente ma non
avevo pensato che questa storia potesse sconvolgere così
Edward.
Già
da quella sera stessa gli incubi tornarono a torturarlo e come al
solito se li trascinò per almeno cinque notti prima di
tornare a
dormire sereno.
Ne
parlammo con Carlisle che aveva approvato le mie punizioni, ma
nessuno dei due riuscì a capire come i fatti di quel giorno
potessero essere legati agli incubi.
Provammo
a chiederlo anche a lui nei giorni successivi ma si limitò a
scuotere la testa negando di saperlo.
“E'
una bugia. Lui lo sa” mi disse Carlisle una sera in camera da
letto.
“Ma
perché allora non parla” risposi mortificata.
“Perché
ha paura di dirci qualcosa o forse di ammettere a se stesso quello
che gli fa paura” mi rispose il mio amore.
“Non
si leverà mai, quel odioso passato dal cuore?”
chiesi con la voce
rotta.
“Non
finché resta qualcosa a spaventarlo a morte e non
finché non
accetterà di affrontare i suoi fantasmi” mi
sussurrò lui.
“Forse
dovremmo farlo aiutare da uno psicologo” dissi preoccupata
“No
Esme. Non lo accetterà mai. E poi hai visto cosa ha
combinato quella
all'orfanotrofio. Solo noi possiamo aiutarlo, e solo lui può
decidere di chiudere con il passato” rispose il mio amore.
Mi
asciugai una lacrima e mi accoccolai al suo petto forte.
“Forse
se trovasse una ragazza da amare...” non finii la frase
“Forse...”
mi rispose prima che il sonno ci avvolgesse nella sua pace.
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