martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 2 Pacchetti e pacchettini

Esme

Erano le sette quando andai ad aprire la porta tutta felice e me lo ritrovai fra le braccia.
Le sue labbra si posarono sulle mie con delicatezza mentre entrando chiudeva con un calcio la porta di casa.
Lo amavo, ero disperatamente innamorata di mio marito e lui ricambiava appieno il mio amore.
Ci baciammo a lungo poi mi prese in braccio e si sedette sul divano con me sulle sue ginocchia.
Carlisle ma cosa stai facendo?” gli chiesi ridendo.
Lui mi guardò sorridente “Sto coccolando mia moglie” mi rispose serio
E farai bruciare la cena” lo rimproverai chinandomi a baciarlo.
Lasciala bruciare” mi rispose sulle labbra.
Ma sei matto! Ci ho messo tutto il pomeriggio” risposi ridendo e saltando giù dalle sue ginocchia
Scoppiò a ridere e mi seguì in cucina.
Avevo apparecchiato con il servizio bello e sulla tavola una candela rossa aspettava solo di essere accesa.
Che profumino” commentò facendomi una carezza sui capelli mentre si sedeva.
Buon appetito” gli dissi mettendomi a tavola con l'antipasto.


Durante la cena chiacchierammo del suo lavoro e del mio.
Si perché per occupare le lunghe giornate vuote lavoravo part-time presso il comune come architetto.
Mi piaceva il mio lavoro e poi mi dava una certa indipendenza economica anche se Carlisle guadagnava molto bene oltre ad essere ricco di famiglia.
Non per niente abitavamo in una grossissima casa, ereditata dai suoi genitori ormai morti da lungo tempo.

La cena volò velocemente e dopo aver riordinato la cucina assieme ci sedemmo in sala di fronte al caminetto che bruciava lentamente scaldando l'aria e il cuore.
Per un po' restammo in silenzio a fissare la fiamma poi chinandosi su di me e posando le sue labbra sulle mie mormorò. “Perché non apriamo i regali?”
Lo guardai stupita erano ancora le undici e i regali li aprivamo solo a mezzanotte ma avevo sentito nella sua voce un impazienza insolita.
Lo guardai di traverso e lui mi sorrise tirato.
Lo so è presto ma non resisto più e vorrei che tu aprissi il mio” mi confidò baciandomi il collo.
Gli sorrisi e alzato la testa lo baciai teneramente.
Come desidera Dottor Cullen” mormorai.
A questo punto stavo morendo anch'io dalla curiosità.

Davanti all'albero prendemmo i pacchetti.
Belli. Grazie” mi disse posandomi un bacio fra i capelli mentre mi porgeva il suo pacchetto dopo aver aperto il mio.
Mi sentivo nervosa. Qualcosa mi suggeriva che c'era qualcosa d'importante dentro quel pacchetto. Lo percepivo dalla sua impazienza e dai suoi occhi che quasi bruciavano d'amore.
Aprii lentamente mordicchiandomi le labbra, sotto il suo sguardo attento.
E fra le mani mi ritrovai un berrettino di lana colorato.
Bello” mormorai sorridendogli.
Ne avevo bisogno ed era carino ma sentii un pizzico di delusione ferirmi il cuore.
Scossi la testa contro me stessa e le mie fantasie... che cosa mai mi ero aspettata??
Ti piace?” mi chiese guardandomi di soppiatto.
Si. Si” mi affrettai a dirgli per paura che la mia delusione fosse evidente.
Perché non lo metti?” mi suggerì
Lo guardai stupita e lo strinsi fra le dita per aprirlo e poggiarmelo in testa.
Sentii qualcosa di duro e abbassai lo sguardo. In fondo al berretto c'era una altro piccolo pacchetto.
Infilai la mano incuriosita e tirai fuori una scatolina di raso blu.
Aprila” mi suggerì con la voce roca dall'emozione.
Ubbidii subito, sempre più curiosa e con mia grande sorpresa vi trovai un anello.
Rimasi stupita mentre mi rigiravo quell'anello tanto bello quanto strano.
Era d'argento e il sopra era piatto. Una mano, un trifoglio e un leone erano finemente incisi e bordati d'oro.
E' bellissimo” dissi con la voce roca dall'emozione guardandolo senza fiato.
E' lo stemma della mia famiglia. Signora Cullen” disse “Era di mia madre” aggiunse sorridendomi.
Non credevo alle mie orecchie. Sapevo quanto teneva alla sua famiglia e alle sue origini malgrado non lo desse a vedere.
Era figlio di Conti e suo nonno era stato consigliere della Regina d'Inghilterra.
Io....” balbettai commossa.
E il bello devi ancora aprirlo...” mi disse porgendomi la busta che era rimasta nascosta dal cappello.

Lo guardai sconcertata cosa mai poteva esserci nella busta di più bello e prezioso di quello che mi aveva regalato????

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