Esme
Mi
ero seduta sui gradini di casa a vederli giocare tutti assieme.
Carlisle in coppia con Alice giocava contro Emmett ed Edward.
Carlisle in coppia con Alice giocava contro Emmett ed Edward.
Se
Emmett era la potenza fatta a misura, Edward era l'intelligenza e la
velocità.
Aveva
uno scatto micidiale e un controllo di palla eccezionale. Insieme
si completavano perfettamente mettendo a dura prova la coppia
avversaria.
Carlisle
aveva giocato da ragazzo in una squadra e malgrado non fosse
più un
ragazzino gli era rimasta la tecnica che assieme all'intelligenza e
capacità di veder il gioco faceva sì che fosse un
avversario assai
temibile.
Alice
dal canto suo per essere una ragazza era sorprendentemente brava.
Tenace e veloce come il fratello riusciva a fermarlo o a metterlo in
seria difficoltà.
Era
incredibile come esile e minuta avesse il coraggio di lanciarsi
contro Emmett per fermarlo. Ovviamente non sempre era corretta ma la
sua furbizia e agilità mettevano a dura prova il mio
orsacchiotto.
Se Emmett mi avesse sentito chiamarlo così si sarebbe offeso ma la sua costituzione e il suo cuore grande e tenero facevano si che me lo ricordasse.
Se Emmett mi avesse sentito chiamarlo così si sarebbe offeso ma la sua costituzione e il suo cuore grande e tenero facevano si che me lo ricordasse.
Stavano
giocando felici quando Emmett preso dal fervore del gioco
entrò in
maniera assai poco delicata su Alice dandole una botta e facendola
volare indietro di un paio di metri.
Un
grido mi sfuggì dalla bocca mentre vedevo Carlisle correre
su di
lei che era rimasta a terra stordita dal gran colpo.
Avrei
voluto correre da lei per controllare come stava ma mentre mi
avvicinavo vidi Edward scagliarsi contro Emmett.
Fu
quella la prima volta che lo vidi arrabbiato e rimasi scioccata.
I
suoi occhi mandavano fiamme, il viso tirato e i muscoli in tensione
esplosero come una bomba mentre si lanciava sopra al fratello
incurante del fatto che Emmett era quasi il doppio di lui.
Il
mio orsacchiotto rimasto stordito dall'impatto e mortificato
dall'accaduto non fece neanche in tempo a spostarsi che si
ritrovò
Edward addosso.
Caddero
assieme ed Edward a cavalcioni su di lui alzò il pugno per
colpirlo.
“Fermati
Edward” gli gridai nel panico prendendolo per le spalle e
scostandolo dal fratello.
Non
solo avevo paura che potesse far male ad Emmett ma avevo anche paura
della reazione del fratello.
Emmett
era grosso e se avesse colpito Edward gli avrebbe fatto male, molto
male.
“Finitela
subito. E' stato un incidente Edward. Non l'ha fatto apposta”
gli
dissi scostandolo da Emmett che lo guardava con rabbia.
“Certo
che non l'ho fatto apposta. E poi se vuole fare un gioco da maschi
che sappia il rischio che corre” rispose subito Emmett
infuriato
per la reazione, per lui ingiustificata, del fratello
“Emmett
sta zitto e non dire stupidate. Hai sbagliato! Punto. Adesso va a
chiedere scusa ad Alice” dissi vedendola in piedi a parlare
tranquillamente con Carlisle che mi aveva fatto un cenno con la mano
per indicarmi che era tutto a posto.
“Scusa
Alice. Non volevo” disse sincero il mio orso.
“Si
però stai più attento. Sei grosso”
rispose lei ridacchiando.
Mi
voltai verso Edward che continuava a guardare Emmett con gli occhi
che lampeggiavano.
“Edward.
Chiedi scusa e dà la mano ad Emmett” gli dissi.
Lui
si voltò a fissarmi e scosse la testa.
“Edward
voglio sentire che gli dici scusa” continuai prima di
rendermi
conto che lui non parlava.
Scossi
la testa “Mi dimentico sempre.” borbottai
infastidita notando il
suo sorrisino divertito “Ma questo non vuol dire che non puoi
chiedere scusa lo stesso” aggiunsi guardandolo male.
Lui
prese fiato e strinse le labbra mentre si avvicinava ad Emmett.
Gli
fece un sorrisino e allungò la mano verso il fratello.
“Scuse
accettate. Però ti devo insegnare a lottare... se avessi
voluto ti
avrei riempito di botte” aggiunse
“Emmett!!!”
lo richiamai.
Ci
mancavano solo le lezioni di lotta.
“Bene
si è fatto tardi. Fate merenda e poi giocate un po'
tranquilli. Non
so voi ma io sono stanco” disse Carlisle venendo ad
abbracciarmi
“Bravissima
mogliettina. Hai risolto il primo litigio” mi
sussurrò baciandomi
il collo.
Lo
guardai e storsi la bocca. “Ho l'impressione che Edward
faccia da
guardia del corpo alla sorella e se è così
prepariamoci a sedare
risse” aggiunsi sospirando.
Lo
vidi annuire e poi sorridere “Almeno siamo sicuri che quando
crescerà i maschietti ci gireranno al largo se non hanno
intenzioni
serie” sussurrò.
Lo
guardai e scoppiai a ridere.
Non
sapevo che quel discorso era fin troppo vero... ne che nascondeva
problemi più grossi.
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