martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 52 Belle e brutte notizie

Alice

Ero uscita dall'aula con qualche minuto di ritardo perché la professoressa di storia mi aveva trattenuto per finire l'interrogazione. Ovviamente avevo preso il massimo dei voti.
E adesso ero di corsa per raggiungere Edward ed andare insieme ai nostri fratelli a casa. Sapevo che il mio gemello mi stava aspettando e sapevo anche che sarebbe stato in pensiero per il mio ritardo.
Sorrisi felice. Mi piaceva sapere che mi proteggeva, era una sicurezza, un ancora che mi aveva sempre impedito di andare alla deriva, anche se ogni tanto il suo modo di fare iperprotettivo era un po' esasperante.
Alice?!” mi sentii chiamare da una voce conosciuta e mi fermai guardandomi intorno interrogativa.
Era Jonathan che mi stava chiamando.
Era un compagno di classe di Emmett che mi faceva una corte spietata ma a me non interessava. Ci avevo un po' flirtato l'anno precedente ma poi gli avevo detto chiaro e tondo che non volevo frequentarlo. Era una persona che non mi piaceva. Arrogante e presuntuoso non era decisamente il mio tipo e poi... poi ero sempre più innamorata del mio Jasper.
Era cambiato. Ma soprattutto era diventato gentile e premuroso. Avrei tanto voluto diventare la sua ragazza, sentirmi coccolare da lui, ma Edward non ne voleva sentire parlare. Non si fidava e lo teneva a distanza malgrado Jasper facesse di tutto per farsi perdonare e accettare dal mio gemello. Era arrivato persino a proteggerlo da Emmett durante una classica litigata fra fratelli, ma Edward invece di ringraziarlo si era limitato a guardarlo stupito allontanandosi quasi infastidito per la sua gentilezza. Ma la cosa più fastidiosa era che non permetteva neanche a me di avvicinarmi a lui, di parlargli con quella confidenza che bramavo ormai da qualche tempo. Gli avevo spiegato che avrei voluto conoscerlo meglio, che mi piaceva ma come al solito Edward aveva fatto finta di non capire. Non c'era nulla da fare, Jasper non gli piaceva e purtroppo questo stava diventando un ostacolo alla mia felicità.

Che vuoi Jonathan sono di fretta” risposi malamente a quel arrogante continuando per la mia strada.
Lui mi bloccò per un braccio.
Sei bellissima Alice.” mi disse stringendomi a se.
Lasciami andare scemo!” risposi spaventata.
La sua stretta divenne più forte “Perché fai resistenza?? Io so di piacerti. Io piaccio a tutte. Dovresti sentirti onorata delle mie attenzioni.” disse avvicinando le sue labbra alle mie.
Iniziai a tremare spaventata “Lasciami andare” gli chiesi cercando di divincolarmi.
Rilassati Alice vedrai che ti piacerà. So baciare bene sai?” mi rispose stringendomi a se e cercando nuovamente di posare le sue labbra sulle mie.
Lasciala andare !!! Brutto porco” l'ordine perentorio arrivò da Edward che l'aveva afferrato per il braccio dandogli un brusco strattone e facendolo ruzzolare per terra.
E tu chi sei?” disse lui guardando Edward dal basso con rabbia
E' mio fratello” gli spiegai spaventata.
Va bene. Ma non finisce qui” disse alzandosi e spolverandosi i vestiti “Ci rivedremo ragazzino. Nessuno può permettersi di mettermi le mani addosso e darmi degli ordini” gli sibilò contro girandosi e allontanandosi a grandi passi.
Io mi fiondai tra le sue braccia. Sentivo il suo cuore battere forte e i suoi muscoli ancora tesi.
Grazie Edward” gli dissi tirando su con il naso e cercando di ingoiare le lacrime.
Va tutto bene Alice. Sono qua con te.” mi disse lui tenendomi stretta a se. “Sarà meglio andare, sta venendo tardi” aggiunse poi dolcemente baciandomi sui capelli.
Mi staccai e lo guardai in volto.
Negli ultimi mesi era cambiato tantissimo, non era più un bambino spaventato ma un ragazzo forte e cosciente di se.
Sapevo che la paura e il suo segreto non lo lasciavano mai, lo sentivo dentro di me, ma stava imparando a gestirsi a vincere l'insicurezza e la diffidenza e solo di notte, a volte, gli incubi avevano il sopravvento su di lui.
Tenendoci per mano andammo a lezione assieme, volevamo dimenticarci l'accaduto e non ne parlammo con nessuno dei nostri fratelli convinti che fosse finito tutto lì.



Esme

Ero a casa con Carlisle. Aveva fatto il turno di notte e si era alzato da poco.
Con i soldi che avevamo avrebbe anche potuto non lavorare ma il suo lavoro gli piaceva anche se ogni tanto quella vita iniziava a pesargli.
Io stavo preparando una torta per la merenda, anzi due visto la fame che avevano i maschietti mentre Carlisle era in bagno intento a riparare una mensola che si era staccata dal muro quando il campanello suonò.
Andai ad aprire e mi trovai di fronte Charlie con un enorme sorriso sul viso.
Ciao Charlie. Cosa succede?” lui mi sorrise felice, gli occhi gli stavano brillando come non mai.
Esme. Isabella verrà a vivere da me. Sua madre si trasferisce in Europa per seguire il suo nuovo compagno e lei verrà a vivere con me per finire le scuole in America” mi disse con la voce rotta dalla felicità.
Lo abbracciai felice, sapevo che cosa significava quella notizia per lui.
E' meraviglioso Charlie. Quando arriva?” gli chiesi.
A fine mese. Non so ancora il giorno con precisione. Ma Renee mi ha chiesto se posso ospitarla e prendermi cura di lei” mi rispose gongolante.
E' stupendo” affermò Carlisle sceso a salutare il suo amico. Evidentemente aveva sentito la notizia e sapeva quanto e più di me cosa significasse per Charlie.
Si. Sono felicissimo. Ma non so come fare. Io non so di cosa ha bisogno una ragazza” ci disse sorridendo leggermente imbarazzato.
Non lo avrebbe mai chiesto direttamente, era troppo orgoglioso, ma era evidente che aveva bisogno del nostro aiuto per gestire quella situazione così nuova per lui.
Non ti preoccupare Charlie, al momento giusto ti aiuteremo a sistemare casa ” gli risposi subito sapendo di non mentire.
Anzi stasera vieni a cena da noi , così dai tu la notizia ai ragazzi. Immagino già Alice e Rosalie come saranno felici” conclusi.
Grazie. ” rispose burbero ma sorridente come non mai.
Stavo per rispondergli che non c'erano problemi quando in quel momento senti suonare il suo cellulare.
Si...mmm... arrivo subito. Avete chiamato un ambulanza?” iniziò a parlare concitato tormentandosi i baffi.
Lo stavo ancora guardando che vidi Carlisle rispondere al suo di cellulare.
Che coincidenza, pensai. Ma il cuore mi salì in bocca quando vidi Charlie girarsi di scatto verso Carlisle che lo guardava con gli occhi sbarrati.
Che è successo?” gli chiesi preoccupata dallo sguardo che si scambiarono.
C'è stata una rissa a scuola” disse Charlie guardandomi brevemente per poi riposare gli occhi su Carlisle.
I ragazzi sono coinvolti” mi disse lui “ Hanno chiamato un ambulanza. Devo andare”
Prendi la borsa Carlisle. Ti faccio strada” gli disse Charlie.
Mi voltai a guardarlo “Chi?” gli chiesi.
Non lo so. Ma qualcuno si è fatto male” mi rispose uscendo con Carlisle di corsa.

Nessun commento:

Posta un commento