martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 56 Uno scambio imprevedibile

Esme

La mattina quando scesi per preparare la colazione trovai Carlisle ed Edward che dormivano abbracciati sul divano.
Senza far rumore scivolai in cucina e iniziai a preparare la colazione per tutti aumentando la dose di caffè.
Edward ne avrebbe avuto bisogno e anche se non gli piaceva lo avrebbe bevuto come punizione per quello che aveva combinato.

La giornata procedette benissimo e per punizione gli proibimmo di uscire la sera per tutto il mese.
Non fecero una piega. Sapevano di aver sbagliato e accettarono la punizione senza brontolare .
Ma se avessi saputo cosa stanano tramando alle nostre spalle, gli avrei subito revocato la punizione preferendo di gran lunga che andassero in giro la sera.

Fu solo a fine mese che ci accorgemmo di quello che combinavano e solo perché Rosalie si sentì male di stomaco.
Fu Emmett, quella notte, a venire a bussare alla nostra porta dicendoci che Rosalie aveva vomitato e che stava malissimo. Era preoccupatissimo e con Carlisle corremmo da lei.
Sicuri andammo dritti nella camera delle ragazze convinti di trovarci Rosalie ma invece trovammo Jasper che dormiva nel letto con Alice.
Jasper?” dissi scioccata. Mi potevo aspettare di tutto ma non certo questo.
Lui si svegliò di soprassalto e quando ci vide diventò rosso come un pomodoro mentre Alice si faceva piccola, piccola.
Rosalie è in camera mia” ci riscosse Emmett da dietro con un filo di voce.
Strabuzzai gli occhi un attimo rendendomi conto della situazione.
Di notte si scambiavano le camere. Se me lo avessero raccontato non ci avrei mai creduto e scoprirlo così mi lasciò senza fiato.
Emmett mi auguro per te che Rosalie sia solo indigestione” lo minacciò Carlisle correndo nella sua camera.
Io rimasi lì ferma con gli occhi sgranati a guardare l'altra coppia incapace di accettare la realtà.
Sotto i nostri occhi si erano formate due perfette coppiette che, a nostra insaputa, dormivano assieme e a giudicare dalla faccia spaventata di Emmett non si limitavano a qualche bacetto innocente.
Jasper” sibilai nuovamente  indignata.
Ma fu Alice a difenderlo prontamente “Non abbiamo ancora fatto niente noi. Aspettavamo il mese prossimo i miei sedici anni” mi disse spaventata.
Noi?” gli chiesi rendendomi conto che invece l'altra coppia qualcosa evidentemente faceva.
Poi ripensai alle parole di Carlisle e mi sentii mancare.
Non poteva essere. Non poteva essere incinta Rosalie e mi precipitai in camera fulminando con lo sguardo un Emmett imbarazzatissimo e spaventatissimo.


Charlie

Non ci potevo credere. Era meraviglioso e sensazionale. Avevo avuto la conferma. Sua madre mi aveva telefonato poco prima annunciandomi che il volo era stato prenotato. La mia Isabella sarebbe arrivata fra quindici giorni esatti.


Non capivo più niente dalla felicità e decisi di correre da Carlisle ed Esme per dargli la notizia e chiedere il loro aiuto. Il momento era finalmente arrivato ed era l'ora che iniziassi a prepararmi per accoglierla nel modo migliore.
Lei ormai non era più una bambina avrebbe compiuto i sedici anni fra tre mesi … ed io non l'avevo quasi mai vista.
Cosa le serviva, cosa farle trovare in casa... o cielo non sapevo da che parte iniziare.
Senza ricordarmi mi lasciai in divisa e piombai in prima mattinata a casa Cullen.
Ad aprirmi venne Edward. Mi ero dimenticato che era domenica!!
Lo vidi impallidire ed arretrare come se si fosse trovato davanti un diavolo con tanto di corna e coda.
Ciao Edward. Sono lo zio Charlie” gli dissi sorridendogli e rendendomi conto che ero in divisa “Tranquillo. Non succede nulla” cercai di rimediare al mio errore.
Lui mi guardò sorridendo appena e si affrettò ad eclissarsi in camera.
Entrai e rimasi stupito. I suoi fratelli erano seduti al tavolo a studiare e non volava una mosca.
Quella casa era normalmente un caos immenso di risate e allegria ma c'era odore di burrasca.
Ciao” salutai con la mano sorridendo.
Mi arrivò un pallido saluto da tutti e quattro che continuarono a studiare a testa bassa senza alzarsi a salutarmi come al solito.
Dalla cucina sbucò la testa di Esme. E la sua espressione non lasciò alcun dubbio sul fatto che fosse successo qualcosa.
Tutto bene?” chiesi nel vedere la sua faccia
Lasciamo perdere” mi disse lei lanciando uno sguardo di fuoco ai quattro figlioli che studiavano silenziosi.
Carlisle è di turno in ospedale Charlie. Hai bisogno di lui?” mi chiese poi addolcendosi immediatamente.
No. Volevo solo dirvi che Isabella arriverà presto, esattamente fra quindici giorni” dissi stentando a trattenere la mia gioia.
E' meraviglioso Charlie” gridò lei abbracciandomi stretto.
Che bello Zio Charlie.” irruppe la voce di quel folletto di Alice che si alzò e venne ad abbracciarmi tutta sorridente.
Ecco veramente volevo chiederti se mi davate una mano a sistemare casa... insomma io vivo da solo e non so...” chiesi timidamente.
Certo. Sarà bellissimo farlo. Ed io diventerò subito sua amica. Domani possiamo andare a comprare qualcosa per la camera” rispose Alice euforica come solo lei sapeva esserlo.
Alice. Ti devo ricordare che sei in punizione per i prossimi dieci giorni?” la bloccò subito Esme fredda.
Alice si bloccò abbassò la testa e tornò a sedersi al tavolo mogia, mogia.
Cosa è successo?” chiesi ad Esme incuriosito indicandogli con la testa i quattro figlioli.
La vidi sospirare. E mi fece segno di seguirla in cucina.
Come entrammo sentimmo le loro voci bisbigliare tutte eccitate.
Esme si affacciò a guardarli male. E subito si zittirono tutti.
Devono averla combinata grossa” dissi ridacchiando “Non ti ho mai visto così arrabbiata”
Enorme Charlie. Enorme” mi rispose e senza mezzi termini mi raccontò che i quattro ragazzi si cambiavano stanze di notte formando due perfette coppiette approfittando che Edward dormiva nella camera da solo.
E non solo. Ma Emmettt e Rosalie hanno anche già avuto rapporti” mi disse irritata “per fortuna che usano il preservativo...o almeno lo spero a questo punto” finii con una smorfia.
Mi scappò un fischio “Wwahu. Anche Jasper e la piccola Alice??” chiesi stupito e incredulo.
Sembra di no. Che lui sia stato abbastanza maturo da aspettare almeno i sedici anni che però arriveranno il prossimo mese” mi rispose irata mentre sistemava i piatti.
Avrei voluto vedere le vostre facce” ridacchiai al pensiero del colpo che dovevano aver preso.
Decisamente doveva essere uno spettacolo esilarante. Ma adesso ti assicuro che non ridono più” ringhiò arrabbiata aprendo la porta della cucina “Silenzio ho detto” sibilò.
Chi mi fa pena a questo punto è il povero Edward” dissi ridacchiando.
Non crederti. Sapeva tutto e ha fatto finta di niente. Gli ha retto il sacco.” sospirò. “E' difficile Charlie, stanno crescendo e non riusciamo a tenergli testa” continuò.”Una ne pensano e cento ne fanno”.
Esme. Forse sarebbe meglio lasciarli fare. Mi sembrano abbastanza maturi da cavarsela da soli” mi disse lui.
Annui sconsolata “ Fai presto a dirlo tu. Spero solo che non facciano guai” mi rispose sorridendomi “Ti fermi a pranzo?? Così dai la bella notizia a Carlisle?” mi chiese premurosa.
Avrei veramente voluto, ma mi guardai se mi fermavo vestito così rischiavo di venir fulminato da Edward.
Vado a casa a cambiarmi “ le risposi.
La vidi sorridere e scuotere la testa.
Sapevo che Edward era un pensiero e ancora una volta mi chiesi quando si sarebbe deciso a fidarsi di me una volta per tutte.

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