martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 16 Un nuovo giorno

Carlisle


Il mattino arrivò troppo presto.
Ma erano già le otto e mezza quando decidemmo di alzarci. Per fortuna ero in ferie altrimenti sarei crollato dal sonno sul lavoro.
Non avevamo dormito molto, ancora troppo preoccupati e scossi dalla nottata.
Andiamo a svegliarli?” le chiesi.
Lei annui tutta sorridente e assieme ci avviammo verso la camera dei ragazzi.
Svegliare Emmett era sempre un impresa. Fosse stato per lui avrebbe dormito fino a mezzogiorno.
Per fortuna la scuola era chiusa per le vacanze estive e questo ci avrebbe permesso di avere più tempo da dedicare ai gemelli e a loro di ambientarsi prima d'iscriversi nella nuova scuola.

Buongiorno amore” la sentii dire mentre si chinava sul nostro bambinone.
Con nostra enorme sorpresa avevamo trovato Edward nel suo letto sveglio ma quando eravamo entrati aveva abbassato lo sguardo con fare colpevole.
Avevamo deciso di non dire nulla, di fare finta di niente, eravamo sicuri che prima poi le cose sarebbero cambiate non perché forzate da noi ma perché finalmente sarebbero stati più tranquilli e a loro agio.
Buongiorno Edward” gli dissi sorridendogli “Dormito bene?” gli chiesi.
Lui posò i suoi occhi sui miei con uno sguardo interrogativo buffissimo. Ero sicuro che si stesse chiedendo il perché non lo stessi sgridando e se lo stessi prendendo in giro. Dalle occhiaie era evidente che dormire sul pavimento non era stato decisamente molto comodo. Ma stando al gioco lo vidi annuire e sorridermi.
Vai in bagno tu per primo Emmett” gli dissi vedendo il mio bambino venirmi in contro per darmi un bacino del buon giorno.
Poi mi rivolsi ad Edward “E quando ha finito vai in bagno e vestiti anche tu, che così facciamo colazione” gli dissi sorridendo.
Andiamo a svegliare Alice?” chiesi ad Esme che si era portata vicino a me “Certamente. Ciao Edward, buongiorno. Ti piace latte e biscotti per colazione o preferisci il the o qualcosa di più sostanzioso?” gli chiese tranquillamente.
Lo vidi in difficoltà e mi scappò un sorriso. Le domande a multi risposta dovevano metterlo a disagio così si limitò a scrollare le spalle.
Esme tesoro. Credo che sia meglio fare una domanda per volta” le feci notare con una carezza.
Lei trasalì e poi si voltò verso di lui “Scusa Edward. Non ci pensavo. Va bene latte e biscotti? Ti piace?”
Vedemmo il suo sorriso allargarsi e annuire convinto.
Ci vediamo in cucina allora” gli disse il mio amore e insieme andammo a svegliare Alice che dormiva beata nel suo letto.

Tutta allegra si alzò e iniziò a vestirsi mentre noi due scendemmo in cucina a preparare.
Per primo come immaginavamo arrivò Emmett che affamato si sedette a tavola e rimase malissimo quando gli dicemmo che avrebbe dovuto aspettare i fratelli.
Era viziatissimo riflettei e sperai che non se la prendesse con i gemelli per il cambio di organizzazione familiare.
Dopo poco li vedemmo scendere le scale per mano. Edward sbadigliava ancora chiaramente assonnato mentre Alice saltellava felice.
Come per la cena Alice si prese cura di Edward e dopo assieme ci aiutarono prima a mettere in ordine la cucina e poi andarono a fare i letti sotto lo sguardo corrucciato di Emmett che invece voleva iniziare a giocare subito.
Per oggi va bene ma domani il tuo letto te lo fai tu, non lo lasci fare a loro” gli dissi con l'aria severa mentre Emmett guardava allibito Edward e Alice rifare assieme anche il suo letto.

Era una giornata nuvolosa e con Esme avevamo deciso di stare tutto il giorno in casa.
Un po' perché era brutto tempo un po' per permettere ai gemelli di prendere confidenza con la casa e con noi.

La mattina la passarono a giocare all'inizio tutti assieme a Monopoli poi ognuno per i fatti propri.
Non credevo fosse possibile ma non litigarono neanche una volta anzi mentre giocavano assieme spesso scoppiavano a ridere. Alice era terribile. Oltre a non stare ferma e zitta un attimo teneva testa ad Emmett con una facilità sorprendente, zittendolo o prendendolo in giro.
Per fortuna che lui non era niente suscettibile e ribatteva tranquillamente alla sorella.
Edward sempre in silenzio non si perdeva un battibecco ridacchiando di gusto alle battute , anche a quelle rivolte verso di lui e si limitava tutt'al più a fare gli occhiacci ai fratelli.

Quando fu l'ora di preparare pranzo, Alice volle aiutare Esme trascinandosi dietro Edward che non sembrava particolarmente felice di trovarsi in cucina.

Quando iniziai ad apparecchiare il tavolo in sala lui mi aiutò sistemando la tavola tutto allegro mentre Emmett brontolando puliva e tagliava l'insalata.
Dopo pranzo visto che non era ancora piovuto ci mettemmo in giardino a giocare a pallone tutti felici.
E ancora una volta gemelli ci lasciarono a bocca aperta.

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