Carlisle
Quando
fermai la macchina Esme mi guardò un attimo interdetta poi
un
sorriso si accese sul suo volto.
“Forza
andiamo” disse scendendo dalla macchina
“Un
altro negozio no” commentò Emmett sbuffando.
“Questo
ti piacerà” gli risposi mentre chiudevo la
macchina.
Mi
voltai pronto a prendermi Emmett per mano ma erano già
dentro.
Sorrisi
felice. Mi ero fermato davanti al più grosso negozio di
giocattoli
della zona.
Quando
entrai vidi Emmett già davanti allo scaffale dove in bella
vista
regnava un ampia scelta di mostri assortiti. Ne era veramente
ossessionato soprattutto da draghi, dinosauri e Gormiti.
Alice
invece si guardava intorno stupita insieme ad Edward che si
voltò a
fissarmi enigmatico.
“Oggi
abbiamo speso un po' tanto ma credo che due giocattoli a testa vi
tocchino” dissi loro poi alzando leggermente la voce
“Emmett tu
uno solo. Hai già la casa piena” aggiunsi con un
sorriso.
Poi
mi rivolsi ad Edward “Vieni a vedere quelli da maschio con me
ed
Emmett? Quelli da femmina sono lì vicino... così
riuscite a
vedervi ugualmente” aggiunsi vedendo il suo sguardo farsi
preoccupato.
I
due gemelli si guardarono negli occhi poi Edward annui e si
avviò a
raggiungere Emmett.
Esme
mi sorrise felice mentre seguiva Alice che si era diretta verso le
bambole.
Come
gli arrivò vicino Emmett si affrettò a spiegargli
tutte le
caratteristiche dei mostri che stava osservando.
Io
in disparte stavo a sentire con il sorriso sulle labbra mentre
guardavo l'aria smarrita di Edward.
Emmett
era un fiume in piena ed Edward lo guardava stranito. Ma dopo pochi
minuti mi accorsi che in realtà lo stava a sentire solo per
metà, i
suoi occhi si spostavano dai mostri ad Alice e poi sulle macchinine
nello scaffale a fianco per tornare su Alice e infine su Emmett per
poi ricominciare il suo giro.
Alice
invece aveva tirato giù quattro o cinque bambole
più una serie di
vestiti e le scrutava chiaramente indecisa.
I
miei occhi incontrarono quelli di Esme che guardava Edward sorridendo
felice.
“Io
prendo questo papà” mi disse Emmett mostrandomi un
grosso drago
che ruggiva.
Normalmente
gli avrei detto di no, che costava troppo, ma visto che i fratelli
potevano prenderne due restai in silenzio e annui.
“Dai
Edward prendi questo che così poi li facciamo
combattere” disse
mettendo al fratello in mano un altro grosso drago simile al suo.
Edward
lo guardò un attimo interdetto poi sorridendogli se lo mise
sotto
il braccio mentre velocemente si spostava verso le macchinine. Con
aria seria attenta e concentrata iniziò a studiarle
minuziosamente cercando di sceglierne una.
Era
attratto da quelle piccole così gli sussurrai “di
queste puoi
prenderne almeno tre” . Costavano così poco che
tre di loro non
erano nemmeno la metà del drago che stringeva sotto il
braccio che
ero convinto avesse scelto più Emmett di lui.
Si
voltò e fissatomi con gli occhi che ridevano mi fece un
sorriso
meraviglioso.
Veloce
posai la mano sulla sua testa e gli feci una carezza fra i capelli e
con mia felicità non si spaventò, come la prima
volta, ma
continuò a sorridermi.
“Venite
andiamo che Alice ha bisogno di un consiglio” dissi
ridacchiando.
Avevo
troppo ragione! Lei espose i suoi dubbi e come per i vestiti Edward
le indicò cosa comprarsi. Una bambola e almeno cinque
vestiti per
cambiarle look oltre a una serie di accessori assortiti.
Tutti
soddisfatti ci avviammo alle casse quando passando davanti ai peluche
Alice esclamò “E' bellissimo. Guarda Edward...
quella papera è
stupenda”
Esme
ovviamente non resistette “Prendila pure Alice in fondo hai
preso
una bambola sola” disse.
Lei
le sorrise e afferrò una papera pelosissima e morbidissima
tutta
rosa.
Edward
si era avvicinato e vedevo che stava fissando interessato una tigre
della Trudy poi si girò di scatto e mi mise in mano tutti i
giocattoli che aveva scelto abbracciando quel peluche.
“Ma
Edward...” dissi sconcertato da quel comportamento.
Avevo
notato quanto tenesse alle macchinine eppure...
Lui
inclinò appena la testa e mi sorrise timido “Vuoi
rinunciare a
tutti i giocattoli per quel peluche?” gli chiesi stupito dal
suo
comportamento.
Lo
vidi annuire deciso. Scossi la testa stupito poi gli sorrisi.
“Tieni
riprenditeli. E prendi anche il peluche” affermai .
Lui
spalancò gli occhi un attimo sorpreso poi li
afferrò insieme alla
tigre e raggiunse di corsa Alice che era davanti alle casse con
Emmet ed Esme.
Ero
sconvolto dal comportamento di quel ragazzo, non apriva bocca ma
riusciva a farsi capire perfettamente. Ma lo sarei stato ancora di
più se avessi immaginato quanto si sarebbe affezionato a
quel
pupazzo.
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