martedì 12 febbraio 2013

Capitolo 12 Un acquisto importante

Carlisle


Quando fermai la macchina Esme mi guardò un attimo interdetta poi un sorriso si accese sul suo volto.
Forza andiamo” disse scendendo dalla macchina
Un altro negozio no” commentò Emmett sbuffando.
Questo ti piacerà” gli risposi mentre chiudevo la macchina.
Mi voltai pronto a prendermi Emmett per mano ma erano già dentro.
Sorrisi felice. Mi ero fermato davanti al più grosso negozio di giocattoli della zona.

Quando entrai vidi Emmett già davanti allo scaffale dove in bella vista regnava un ampia scelta di mostri assortiti. Ne era veramente ossessionato soprattutto da draghi, dinosauri e Gormiti.
Alice invece si guardava intorno stupita insieme ad Edward che si voltò a fissarmi enigmatico.
Oggi abbiamo speso un po' tanto ma credo che due giocattoli a testa vi tocchino” dissi loro poi alzando leggermente la voce “Emmett tu uno solo. Hai già la casa piena” aggiunsi con un sorriso.
Poi mi rivolsi ad Edward “Vieni a vedere quelli da maschio con me ed Emmett? Quelli da femmina sono lì vicino... così riuscite a vedervi ugualmente” aggiunsi vedendo il suo sguardo farsi preoccupato.
I due gemelli si guardarono negli occhi poi Edward annui e si avviò a raggiungere Emmett.
Esme mi sorrise felice mentre seguiva Alice che si era diretta verso le bambole.

Come gli arrivò vicino Emmett si affrettò a spiegargli tutte le caratteristiche dei mostri che stava osservando.
Io in disparte stavo a sentire con il sorriso sulle labbra mentre guardavo l'aria smarrita di Edward.
Emmett era un fiume in piena ed Edward lo guardava stranito. Ma dopo pochi minuti mi accorsi che in realtà lo stava a sentire solo per metà, i suoi occhi si spostavano dai mostri ad Alice e poi sulle macchinine nello scaffale a fianco per tornare su Alice e infine su Emmett per poi ricominciare il suo giro.
Alice invece aveva tirato giù quattro o cinque bambole più una serie di vestiti e le scrutava chiaramente indecisa.
I miei occhi incontrarono quelli di Esme che guardava Edward sorridendo felice.
Io prendo questo papà” mi disse Emmett mostrandomi un grosso drago che ruggiva.
Normalmente gli avrei detto di no, che costava troppo, ma visto che i fratelli potevano prenderne due restai in silenzio e annui.
Dai Edward prendi questo che così poi li facciamo combattere” disse mettendo al fratello in mano un altro grosso drago simile al suo.
Edward lo guardò un attimo interdetto poi sorridendogli se lo mise sotto il braccio mentre velocemente si spostava verso le macchinine. Con aria seria attenta e concentrata iniziò a studiarle minuziosamente cercando di sceglierne una.
Era attratto da quelle piccole così gli sussurrai “di queste puoi prenderne almeno tre” . Costavano così poco che tre di loro non erano nemmeno la metà del drago che stringeva sotto il braccio che ero convinto avesse scelto più Emmett di lui.
Si voltò e fissatomi con gli occhi che ridevano mi fece un sorriso meraviglioso.
Veloce posai la mano sulla sua testa e gli feci una carezza fra i capelli e con mia felicità non si spaventò, come la prima volta, ma continuò a sorridermi.
Venite andiamo che Alice ha bisogno di un consiglio” dissi ridacchiando.
Avevo troppo ragione! Lei espose i suoi dubbi e come per i vestiti Edward le indicò cosa comprarsi. Una bambola e almeno cinque vestiti per cambiarle look oltre a una serie di accessori assortiti.
Tutti soddisfatti ci avviammo alle casse quando passando davanti ai peluche Alice esclamò “E' bellissimo. Guarda Edward... quella papera è stupenda”
Esme ovviamente non resistette “Prendila pure Alice in fondo hai preso una bambola sola” disse.
Lei le sorrise e afferrò una papera pelosissima e morbidissima tutta rosa.
Edward si era avvicinato e vedevo che stava fissando interessato una tigre della Trudy poi si girò di scatto e mi mise in mano tutti i giocattoli che aveva scelto abbracciando quel peluche.
Ma Edward...” dissi sconcertato da quel comportamento.
Avevo notato quanto tenesse alle macchinine eppure...
Lui inclinò appena la testa e mi sorrise timido “Vuoi rinunciare a tutti i giocattoli per quel peluche?” gli chiesi stupito dal suo comportamento.
Lo vidi annuire deciso. Scossi la testa stupito poi gli sorrisi. “Tieni riprenditeli. E prendi anche il peluche” affermai .
Lui spalancò gli occhi un attimo sorpreso poi li afferrò insieme alla tigre e raggiunse di corsa Alice che era davanti alle casse con Emmet ed Esme.

Ero sconvolto dal comportamento di quel ragazzo, non apriva bocca ma riusciva a farsi capire perfettamente. Ma lo sarei stato ancora di più se avessi immaginato quanto si sarebbe affezionato a quel pupazzo.

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