Esme
Alice
andò dritta in camera sua e chiusa la porta si
cambiò con Edward
che aspettava fuori poi entrambi andarono nella camera di lui e
presero il suo pigiama.
Pensavo
si sarebbe cambiato in camera con Emmett e invece si diressero
insieme verso il bagno.
Li
guardai stupita e Alice mi sorrise arrossendo “Lo devo
cambiare io.
E non lo fa davanti agli altri.” ci comunicò
infilandosi dentro e
chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi
guardai con Carlisle “Ma... è una
femmina” mormorai mentre mi
chiedevo come fosse possibile e il perché Edward non si
volesse
cambiare davanti al fratello.
“Lo
tratta come un bambolotto” senti mormorare Carlisle anche lui
chiaramente a disagio di fronte a quel comportamento così
strano e
bizzarro.
Quando
uscirono dal bagno andarono insieme in camera di Alice ed Edward
l'aiutò a sistemarsi nel letto poi le diede un bacino in
fronte, le
fece una carezza e scappò verso la sua camera.
Io
e Carlisle sorridemmo nel vedere come in questo caso era stato lui a
prendersi cura della sorella e ci avvicinammo al letto.
Avevo
notato negli occhi di Alice un lampo di terrore mentre Edward le dava
il bacino e le faceva una carezza in testa ma non aveva detto nulla
limitandosi a fissare il fratello negli occhi.
Chissà
a cosa stava pensando mi chiesi e che cosa si erano detti nel loro
modo tutto particolare di comunicare.
“Buonanotte
Alice” le dissi avvicinandomi e rimboccando le coperte.
“Dormi
bene piccina e se hai bisogno di qualcosa chiamaci” le disse
Carlisle.
Poi
ci girammo per andarcene. Avevo una voglia matta di darle il bacino
della buonanotte ma non volevo forzarli. Eravamo già sulle
stipite
della porta che mi sentii chiamare.
“Signora
Esme. Mi dà il bacino della buonanotte?”
mi chiese con gli
occhioni dolci.
Il
mio cuore si aprì mentre mi avvicinavo veloce
“Chiamami solo Esme.
Lascia perdere il signora e dammi del tu” le dissi
dolcemente.
Volevo dirle di chiamarmi mamma, ma avrebbe dovuto decidere lei se e
quando farlo. E mi chinai dandole un bacino sulla guancia mentre mi
sorrideva
felice. Senti Carlisle che mi aveva seguito chiederle dolcemente
“Posso?”
Lei
diventò rossa ma annui. Lo vidi chinarsi e baciarle la
fronte
“Buonanotte Alice” le mormorò e uscendo
chiudemmo la luce.
Con
un sospiro di soddisfazione andammo dai maschietti.
La
luce era ancora accesa ma il respiro profondo di Emmett indicava che
aveva già preso sonno.
Per
lui bastava toccare il cuscino che crollava e dormiva
ininterrottamente tutta la notte senza che niente e nessuno riuscisse
a svegliarlo.
Mi
avvicinai ugualmente e gli diedi il bacino mentre gli sistemavo le
coperte.
Poi
mi voltai verso Edward, per salutarlo ma di lui spuntava solo un
ciuffetto di capelli rossi.
Si
era ficcato completamente sotto abbracciato alla sua tigre di cui
spuntava dalle coperte solo un pezzettino di orecchio.
Guardai
Carlisle e ridacchiai, evidentemente non voleva baci.
Gli
rimboccai le coperte e gli feci una carezza fra i capelli
“Notte
Edward. E se hai bisogno vieni a chiamarci” gli dissi
allontanandomi con Carlisle che ci aveva osservati da lontano con il
sorriso sulle labbra.
Chiudemmo
la luce e finalmente ci dirigemmo verso la nostra camera.
Ero
stanchissima. Non tanto fisicamente ma emotivamente.
Era
stata una giornata densa e ricca ma soprattutto ero stata in tensione
continua.
I
due gemelli mi spiazzavano e temevo sempre di fare qualcosa di
sbagliato.
“Dipendono
veramente tanto l'uno dall'altro” dissi a Carlisle mentre
entrambi
ci cambiavamo per la notte.
“Decisamente
troppo” mi disse sospirando “Sarà dura
riuscire a staccarli...
eppure dovranno crescere e vivere ognuno la sua vita”
continuò
pensoso
“Sono
appena arrivati e sono così piccoli e fragili”
dissi teneramente
“Dobbiamo dar loro tempo” sospirai.
“Lo
so. E' che mi sembrano talmente chiusi che ho paura di
fallire” mi
confidò mettendosi sotto le coperte.
Annui
e mi accoccolai vicino a lui.
Il
suo corpo morbido e caldo mi diede sicurezza. Era strano sentirlo
preoccupato. In genere era lui quello deciso e sicuro di sé.
Ma
aveva ragione ci aspettava un compito difficilissimo.
“Buonanotte
amore” mi sussurrò abbracciandomi.
Mi
voltai e gli diedi un casto bacio sulle labbra poi mi sistemai ancora
più comoda fra le sue braccia e chiusi gli occhi.
Sobbalzai.
Qualcuno aveva rotto un vetro e stava portandosi via i due gemelli.
Con un urlo iniziai a inseguirlo e... mi ritrovai seduta sul letto.
“Esme
che succede?” la voce di Carlisle era preoccupatissima.
“Niente
un incubo” dissi tremando per il freddo mentre mi rendevo
conto di
dove mi trovavo e che era stato solo un brutto scherzo della mia
mente preoccupata per i due bambini.
“Vieni
qui” mi sussurrò abbracciandomi
stretta.”Stai tremando”.
“Ho
sognato che rapivano i gemelli” gli confidai “Mi
spiace di averti
svegliato” continuai baciandogli il braccio che mi avvolgeva
a lui.
“Ero
già sveglio. Non riesco a dormire.” mi rispose
“Sono in
pensiero per i bimbi e sto con le orecchie aperte per sentire se ci
chiamano” continuò.
“Che
ne dici se andiamo a controllare?? Così anch'io riesco a
stare
tranquilla” gli proposi.
“Certamente
l'avrei già fatto se non ti fossi addormentata sul mio
braccio” mi
rispose ridacchiando nel buio.
“Carlisle
Cullen non provare a lamentarti di avere una mogliettina che ti tiene
caldo” gli risposi ridacchiando a mia volta mentre insieme ci
alzavamo.
Faceva
freddino e mi buttai sulle spalle uno scialle.
Entrambi
cercando di fare il più silenzio possibile ci avviammo verso
la
camera dei maschietti.
Carlisle
aprii la porta e il cuore perse un battito.
Edward
era sparito.
Nessun commento:
Posta un commento