martedì 30 aprile 2013

Capitolo 80 Non fuggire



Capitolo 80 Non fuggire



Edward



Mi ero svegliato e avevo visto mia mamma. Lei mi sorrideva felice e mi spiegò che dovevo stare calmo e non muovermi, mentre mi raccontava sommariamente ciò che era successo. Alice e Bella erano vive e stavano bene mentre il Mostro era morto.

Ero libero. Finalmente il mio incubo era stato distrutto ma c'erano tante cose che volevo sapere, tante domande che aspettavano una risposta.

Ma i miei genitori mi dissero che dovevo stare sdraiato e con la mascherina sul volto. Avremmo parlato dopo mi spiegarono e a malincuore accettai di tenermi le domande per me.

Presi fiato e mi rilassai chiudendo gli occhi e godendomi quella sensazione di pace che sentivo nascere dentro. Avrei fatto di tutto per poter uscire velocemente da lì. Dovevo cercare Alice e assicurarmi che stesse bene e poi... poi avrei dovuto cercare Bella e chiedergli scusa e...

Mi bloccai non osavo andare oltre, avevo paura. Lei aveva sicuramente saputo tutto da Alice e forse adesso sarebbe fuggita da me per sempre. In fondo quello che avevo subito mi aveva in qualche modo macchiato e lei probabilmente avrebbe voluto vicino a lei un uomo vero non un maschio che aveva subito… I miei pensieri per fortuna furono interrotti da mia mamma che alzandosi annunciò che andava a prendersi un caffè.

La guardai stupito. Lei non lo beveva mai!! Era allergica al caffè. Perché aveva detto una cosa del genere?

E mentre usciva la sentii affidarmi a Bella. Sgranai gli occhi dalla sorpresa, Bella era qua?? La cercai con lo sguardo e per la prima volta la vidi e non riuscii più a distogliere gli occhi da lei.

Aveva un cerotto sulla fronte ma mi sembrava bellissima ugualmente.

Era ancora più bella di quanto me la ricordassi.

Lei si mosse lentamente quasi avesse paura di spaventarmi e si sedette sulla sponda del letto.

Le sorridevo come un ebete. Lei era qua. Lei era qua per me. Ero felice di vederla e avrei voluto parlarle. Ma mi sembrava incerta e spaventata.

Probabilmente si chiedeva se sarei scappato ma io non ne avevo alcuna intenzione, oltre che la possibilità.

La vidi allungare la mano lentamente e sfiorarmi la fronte aggiustando una ciocca di capelli. Mi sentii invadere dal tremore. Il suo tocco dolce e delicato mi aveva provocato una scossa di piacere.

Se possibile divenni rosso... Danny aveva ragione ero un maschio. E scoprirlo mi spinse a fare quello che fino a tre giorni prima non avrei mai osato.

Alzai la mano libera e cercai di farle una carezza.

Lei si abbassò in modo che potessi rimanere sdraiato ed io le appoggiai la mano sulla sua guancia.

Era morbida e vellutata. E mentre la guardavo i miei occhi si riempirono di lacrime proprio come i suoi.

Lei allungò la sua mano e mi asciugò le guance. Io feci altrettanto poi le presi la sua mano e me la strinsi al petto.

Lei mi guardava e non parlava... forse non sapeva cosa dirmi. Io invece sapevo esattamente cosa volevo dirle e sapendo di disubbidire ai miei genitori mi sfilai con un gesto repentino e deciso la mascherina.

Perdonami Bella” le dissi tutto d'un fiato sentendo i polmoni bruciare per lo sforzo di prendere aria.

La vidi irrigidirsi e preoccupata prendere la mascherina e rimettermela sul volto.

Devi tenerla Edward, non hai sentito quello che hanno detto i tuoi genitori?” mi sgridò con un sorriso poi mi afferrò la mano e la portò alle sue labbra.

Io ti amo Edward. Non c'è nulla per il quale tu debba chiedermi scusa. Sono stata stupida, a non capire. Sono io che devo chiedere perdono a te” mi disse facendomi un altra carezza sulla guancia.

Scossi la testa e le sorrisi. Volevo dirle che l'amavo ma avevo quella cosa che non mi permetteva di parlare. Lei mi sorrise timorosa e si avvicinò “Posso?” mi chiese timorosa prima di posare le sue labbra sulla mia fronte.

Un altro brivido mi percorse tutto. Era bellissimo sentirsi toccare da lei, sentire le sue labbra sulla mia fronte, il suo calore scaldare il mio corpo. Lei doveva sapere e veloce mi liberai la mano e sfilai di nuovo quella tortura dal mio viso “Bella, io fuggivo da te per proteggerti, avevo paura di farti del male, di non essere abbastanza uomo per te, ma ti amo…ti ho amata dal primo momento che ti ho visto” le dissi passandole poi la mano sulle sue labbra rosse e morbide “Puoi perdonarmi? Puoi accettarmi per quello che sono e per il mio passato? Io non posso cancellare ciò che mi è successo ma posso provare ad amarti se me ne dai la possibilità” le chiesi spaventato di un suo eventuale rifiuto.

I suoi occhi si spalancarono mentre prendeva la mascherina e me la posava sul volto.

Così la smetti di dire stupidate” mi disse ridacchiando e asciugando ancora le lacrime che continuavano a scivolare dai miei occhi.

Le sorrisi prendendole la mano. La volevo vicino, volevo il suo contatto, volevo sentire la sua pelle.

Lei mi sorrise ancora prese le nostre mani intrecciate e le posò sul suo petto “Ascolta Edward. Ascolta il mio cuore. Sta battendo come un pazzo proprio come il tuo. E non mi importa nulla del passato ma solo del futuro... del nostro futuro assieme” e detto questo si chinò su di me e mi spostò la mascherina poggiando le sue labbra sulle mie.

Il nostro primo bacio.





Carlisle



Eravamo andati con Esme al bar. Non riuscivo a capire perché mi avesse chiesto un caffè dal momento che non lo beveva, ma l'avevo portata a prendere qualcosa ugualmente. Probabilmente era stanca come me e voleva distrarsi e rilassarsi qualche minuto. Ma sorprendentemente lei non accettò nulla da mangiare o da bere. Ero sempre più confuso.

Fu lì che ci raggiunse Charlie che stava cercando Bella.

Ciao cercavo Bella” ci disse guardandoci stupiti di trovarci entrambi lì.

L'abbiamo lasciata con Edward. Avevo bisogno di bere e mangiare qualcosa” rispose Esme stringendomi la mano per segnalarle di tenergli il sacco. Stetti in silenzio senza capire cosa stesse combinando e il perché del suo strano comportamento.

Lui annui tranquillo. Era una cosa logica in fondo... se lei avesse realmente preso qualcosa.

Vieni andiamo da loro.” dissi un po' infastidito e ancora un po' stupito dal comportamento illogico di mia moglie.

Quando fummo davanti alla stanza aprii la porta per entrare e sgranai gli occhi.

Bella era chinata su Edward lo stava baciando appassionatamente e cosa ancora più sorprendente lui stava ricambiando.

Richiusi subito facendo finta di niente per non interromperli e mi voltai a guardare Esme.

Lei sorrideva felice. Probabilmente aveva intuito tutto e per quel motivo mi aveva portato via con la prima scusa che gli era balenata in testa.

Donne... pensai mentre la guardavo sorridente.

Poi tirai un sospiro e guardai Charlie che mi scrutava stupito dal mio strano comportamento. Probabilmente si chiedeva perché non ero entrato e avevo richiuso la porta.

Charlie. Ti avevo fatto una promessa...” iniziai il discorso ridacchiando imbarazzato “Credo di doverti informare che …” non sapevo come continuare. Non volevo facesse una scenata in ospedale “Insomma... Edward e Bella...” cercavo le parole per dirgli la verità senza sconvolgerlo.

Lo vidi guardarmi, tirarsi un baffo assorto e sbuffare.

Ok. Ho capito. Sarà meglio che vada in ufficio” mi disse scuotendo la testa e andando via borbottando e ridacchiando fra se “Lo sapevo che alla fine l'avrebbe avuta vinta lei. Speriamo che almeno stia bravo per qualche tempo... ha sedici anni, solo sedici anni.”

Guadai Esme e scoppiammo a ridere insieme nel vedere come aveva reagito Charlie, poi bussai forte alla porta e aspettai cinque secondi prima di aprire.

Trovammo Bella seduta sul letto rossa in viso ed Edward sdraiato con la mascherina e le guance arrossate. Le loro mani erano ancora intrecciate.

Edward la mascherina fino a domani preferirei che la tenessi...sempre.” lo rimproverai bonariamente.

Lui mi sorrise diventando ancora più rosso.

In quanto a te Bella da domani puoi baciarlo quanto vuoi ma per oggi basta. Devo controllargli le medicazioni e poi deve riposare e quindi adesso vai a casa con Esme. I suoi fratelli saranno impazienti di avere notizie” gli dissi facendola arrossire ancora di più.

Lei si alzò e gli sorrise poi allungò la mano gli fece una carezza sul viso. “A domani Edward” gli disse.

Lui afferrò la sua mano e la tenne stretta facendole una carezza sul dorso.

Forza andiamo” disse Esme ridacchiando felice “Avete davanti tutta la vita.” chinandosi a baciare Edward sulla fronte.  








Nessun commento:

Posta un commento